Il messaggio di Beniamino Depalma nel buio di questa pandemia

Beniamino Depalma è dall’11 novembre del 2016 vescovo emerito di Nola. Nacque a Giovinazzo il 15 maggio del 1941. Venne ordinato sacerdote il 3 aprile 1965 dal cardinale Alfonso Castaldo, arcivescovo di Napoli. Il 7 dicembre 1990 venne eletto arcivescovo di Amalfi-Cava de’ Tirreni. Ricevette l’ordinazione episcopale il 26 gennaio 1991. Il 15 luglio 1999 venne nominato vescovo di Nola, con il titolo di arcivescovo ad personam. Iniziò così solennemente il suo ministero pastorale a Nola il 16 ottobre 1999. L’11 ottobre 2012 indisse il decimo sinodo diocesano. Attualmente è membro della Commissione episcopale per la Liturgia. Dal 2012 è gran priore dell’Ordine militare del Santissimo Salvatore di Santa Brigida di Svezia, succedendo all’arcivescovo Bruno Schettino, scomparso prematuramente; è inoltre gran priore per l’Italia meridionale tirrenica e grand’ufficiale dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e cappellano capo del Gran priorato di Napoli e Sicilia del sovrano militare ordine di Malta. L’11 novembre 2016 papa Francesco accoglie la sua rinuncia all’episcopato di Nola per raggiunti limiti di età.

Oggi la voce di Beniamino Depalma continua a farsi a sentire dalle mura possenti della Casa dei Padri Vincenziani di Napoli, in uno dei quartieri più antichi e storici di Napoli, la Sanità. Preghiera e sguardo attento sul mondo è il binomio con cui, da sempre, Beniamino Depalma ha impostato la sua azione pastorale. Mai domo di impegnarsi a favore dei più deboli. Sempre pronto ad interpretare il senso ed i significati degli accadimenti storici. In Campania ha lottato contro i cattolici che si dicono tali senza essere coerenti. Contro la camorra, l’usura, il malaffare. Così, in un momento di grande smarrimento su scala globale a causa della pandemia da Covid-19, ha voluto far sentire la sua voce: forte, chiara, di speranza e di vita.

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