
Sabato 24 maggio e domenica 25 maggio 2024 ho partecipato come spettatrice alla “World Children’s Day Rome 2024”. In realtà sono stata invitata da mia sorella Donata Natale, la quale segue appassionatamente padre Enzo Fortunato coordinatore del progetto. Ho voluto accogliere positivamente il suo invito e così mi sono trovata a partecipare ad un evento assai emozionante . Vi giuro che è stata così grande la mia felicità che non ho esitato a sceglierlo come primo argomento di una rubrica che porterò avanti su queste pagine dal titolo assai simpatico “È sempre Natale!” che gioca con il mio cognome.
“È sempre Natale“ di angela natale

Un fine settimana tutto dedicato ai bambini del mondo, un appuntamento voluto fortemente da Papa Francesco proprio per dar voce ai bambini. Non avevo mai pensato, anche se personalmente lavoro con ragazzi d’età tra i 15 e i 18 anni, ai bambini come recettori di un messaggio importantissimo qual è quello della Pace. L’aver assistito a questa festa mondiale mi ha fatto riflettere molto su questo aspetto e credo che questa manifestazione è stata una operazione eccellente mastodontica sotto tutti i punti di vista . Una vera lezione di pedagogia, di condivisione, di solidarietà , di vita in comune di amore, di pace appunto.
Il giorno 25 maggio, di sabato, ci siamo recati allo stadio olimpico di Roma. Già per strada si respirava aria di festa e poi…vedere tantissimi bambini, migliaia di bambini accompagnati dai rispettivi genitori è stata una cosa fantastica , una cosa d’altri tempi. Tutti contenti: genitori, figli, fratelli e sorelle. Per strada tanti vigili e polizia municipale attenti a sorvegliare questa marea di gente che si dirigeva tutta allo stesso posto per un’unica missione: parlare di pace. Che cosa meravigliosa! Arrivati allo Stadio Olimpico di Roma c’erano i volontari ca cui è stato affidato il controllo, c’erano gli stands di associazioni che hanno collaborato con la Santa Sede e il Comune. Ci hanno fornito un cappellino bianco per il sole e ai bambini hanno distribuito dei libricini contenenti la storia di Pietro. Lì dove Pietro scrive un testo d’amore trasmesso con un linguaggio semplice.
L’incontro allo Stadio si è aperto davanti ai miei occhi con un’immagine bellissima: uno stadio pieno, zeppo di bambini e adulti insieme. Tutti felici di stare lì. Tutti in attesa dell’arrivo del Santo Padre. Uno spettacolo quel un groviglio di circa 100 e forse più palloncini tutti colorati. Ai lati del campo due schermi giganti che davano la possibilità di vedere quello che succedeva nella postazione centrale dello stadio dove avveniva la ripresa in diretta e dove poi è arrivato il Santo Papa con Carlo Conti che presentava. Quattro ore di emozioni diverse sostenuti da tutta un’organizzazione ineccepibile. La musica che si intervallava alle interviste, il coro Antoniano dello Zecchino d’Oro con 1500 bambini cantori che eseguivano canzoni per bambini e quando non cantava il coro venivano messe sempre canzoni per bambini. Gli ospiti d’onore hanno dato risalto al Coro. Dal bambino che ha vinto a the Voice 2024 alla ragazza che ha vinto a the Voice 2023. Poi, durante il pomeriggio, gli ospiti adulti tutti cantanti di grande fama. Renato Zero con le sue canzoni più belle che parlavano di amore e di pace. Al Bano e poi Orietta Berti, Carolina Benvenga. L’intervento di padre Enzo Fortunato è servito a farci capire la natura e lo scopo di un appuntamento che quest’anno ha segnato l’avvio della prima edizione. Poi l’intervento di alcuni ragazzi provenienti da zone povere e che hanno raccontato la propria esperienza personale. Matteo Garrone con lo staff del film “Io Capitano” che ha vinto il David di Donatello 2024 come miglior film e che è tratto da una storia vera ha portato nel campo i veri attori che hanno in breve raccontato la loro vita fatta di stenti e dolori. I Bambini tutti contenti con i rispettivi genitori. Tutto in piena allegria e felicità.




Dentro tanta bellezza, semplicità e leggerezza, quella sana, ecco che arriva lui e l’arrivo di Papa Francesco è stato un vero tripudio. Il giro del Papa nei punti dello Stadio ha legato persone e cose in un unico abbraccio mentre Carlo Conti salutava e dava appuntamento al giorno successivo, la domenica del 26 maggio 2024. La mattina successiva è iniziata con un cielo splendido e il sole già alto con la Metro di Roma piena di bambini- La polizia comunale era dovunque per aiutare bambini e genitori. Piazza San Pietro era davanti a noi dopo aver eseguito i controlli di routine. Il libretto della messa con le bottigline d’acqua nelle nostre mani prima di sceglierci la sedia più vicina alla transenna per quando sarebbe passato il Papa con la papa/mobile e così poterlo vedere più da vicino.
Anche qui il Coro dell’Antoniano con le canzoni dei bambini e la sigla “Siamo Noi”. Le testimonianze di ragazze di altre nazioni che raccontano la loro esperienza di infanzia difficile perché provenienti da stati difficili e poveri ci hanno fatto capire. La Santa Messa è iniziata così con il Santo Padre che salutava. Un salto per arrivare ad una omelia semplice improntata sul concetto dello Spirito Santo. Con domande semplici rivolte ai bambini. Noi siamo qui per pregare? Sì.. rispondono i bambini. E lui? Non sento! E i bambini Siii! Come preghiamo Dio? Con il Padre nostro! E preghiamo tutti insieme. E come si chiama il figlio di Dio? Gesù. E Gesù perdona? Siiiii. Ma perdona tutti? Siiii. Gesù perdona pure i peccatori: Siii. Il Papa… Non sento! Che succede? E i bambini Sii.
Dopo altre domande e altre risposte ottenute dai bambini presenti in piazza è arrivato Roberto Benigni con il suo monologo. Anche questo molto bello. Davvero delle pillole di cultura, somministrate ai bambini con tanta delicatezza e professionalità e semplicità. Mi hanno colpito delle cose che ha detto. Ha parlato di fiabe, di leggere tante fiabe, di draghi che si possono sconfiggere. Ha invitato i bambini a sognare. A non chiudere gli occhi e ad essere gli eroi che sconfiggono la guerra. Ha detto loro di fare un lavoro e di farlo bene. E poi ha detto che tra quei bambini potrebbero esserci tanti Michelangelo capaci di fare opere meravigliose. Tanti Galileo e chissà forse tra di loro poteva esserci anche un Papa. E poi ha invitato a fare della loro vita un capolavoro. Ha ricordato ai bambini che Francesco ha inventato la giornata piu bella della storia. Ecco io mi sono soffermata su questa cosa e sono convinta che l’operazione fatta dal Santo Padre davvero è significativa. Lo studio scientifico del comportamento e dello sviluppo dei bambini ha come obiettivo quello di costruire una base di conoscenze fatta anche di belle emozioni. Come quelle provate a Roma da me, da tutti coloro a cui è capitato di essere presenti e partecipare. Alla fine della, giornata è stato comunicato che la prossima Giornata dei bambini sarà nel 2026!