
Un Sistema Solare circondato dai pianeti interni ed esterni, dalla fascia di Kuiper, dalla Nube di Oort, dalla stella Alfa Centauri. E ancora il braccio di Perseo, la galassia della Via Lattea e uno spettacolo che continua con la galassia di Andromeda, con le altre galassie vicine, con la rete cosmica fino alla fine con la radiazione cosmica a microonde e ai margini il plasma invisibile prodotto dal Big Bang. Uno spettacolo magnifico la mappa dell’Universo osservabile dai potenti mezzi d’osservazione che la scienza ha messo in campo. Dando vita ad una incredibile illustrazione creata dal musicista e artista Pablo Carlos Budassi. Di fatto esso è un enorme lavoro grafico ed intellettuale visto che l’immagine è basata su una grande quantità di materiale, comprese le mappe logaritmiche dell’universo messe insieme dai ricercatori dell’Università di Princeton, oltre che alle immagini prodotte dalla NASA sulla base delle osservazioni fatte dai telescopi e dalle navicelle spaziali.
di francesco de rosa
Al principio è stato un team di ricercatori dell’Università di Princeton, guidato dagli astronomi J. Richard Gott e Mario Juric, che ha deciso di basare la mappa logaritmica dell’Universo sui dati provenienti dalla Sloan Digital Sky Survey, un’indagine conoscitiva del cielo effettuata con il telescopio ottico a grandangolo di 2,5 metri dell’osservatorio di Apache Point, nel New Mexico.



In una immagine l’Universo come dire tutto l’esistente in una sola foto. Ovviamente non è affatto una foto semplice foto, dacché per scattare una foto dell’Universo dall’esterno bisognerebbe essere nella stranissima situazione di trovarsi fuori dall’Universo stesso. ma resta comunque un’immagine straordinaria visto che è stata ottenuta con un’illustrazione in scala logaritmica di come apparirebbe tutto l’Universo osservabile con al centro il nostro Sistema Solare. Si sa che “negli ultimi 15 anni i ricercatori hanno utilizzato questo speciale telescopio ottico grandangolare per creare le mappe tridimensionali dell’Universo più dettagliate mai realizzate, per un totale di più di 3 milioni di oggetti astronomici. Le mappe logaritmiche sono un modo davvero pratico per visualizzare qualcosa di così incredibilmente grande come l’Universo osservabile, perché ogni spostamento sugli assi aumenta di un fattore 10 piuttosto che di incrementi uguali. Il team di Princeton ha pubblicato questi spettacolari risultati sull’Astrophysical Journal già nel 2005, ma è possibile sfogliarli, osservarli e scaricarli su questo sito web.
Insomma, la ricerca scientifica, per l’ennesima volta, ci regala informazioni utili e, allo stesso tempo, perle di una bellezza difficile da dimenticare.