Il “signor Lando” nel nord est Italia, un fenomeno tra i supermercati

Nella Grande distribuzione nulla s’inventa e tutto si crea. Ma si fatica anche molto per mantenere primati e fatturati. La ricetta del “signor Lando” è simile ad altre ma ciò che rende merita risalto. Lui dice: «Prodotti sempre in offerta, non ci servono i volantini». Ecco la storia di un gruppo, situato nel nord est Italia, che a fine 2022 ha presentato un fatturato di 632 milioni di euro contro 563 milioni di euro del 2021, con 15 punti vendita e 1.750 dipendenti.


l reparto ortofrutta diventa in realtà una grande cella frigorifera (abbassando le pareti), quando la sera dopo le 21 l’IperLando di Mestre chiude. Le 22 casse sono dotate ciascuna di una porta posteriore, a scorrimento dall’alto, in modo che nessuno possa, inavvertitamente, uscire col carrello dimenticandosi di pagare.

Negli oltre 8.000 metri quadrati di esposizione della merce si trovano oltre 100 tipi diversi di acqua minerale ed oltre 50 di carta igienica, di diversi formati, dalle confezioni per il single a quelle per la famiglia numerosa. La carne è esposta in mezzene che vengono lavorate e porzionate a vista, senza alcun tipo di congelamento.

La viabilità dell’uscita Castellana sulla tangenziale, in prossimità dell’IperLando, è stata realizzata a spese dell’azienda. Nell’ultimo punto vendita aperto dalla F. lli Lando si trova, insomma, la summa delle esperienze maturate in sessanta anni di attività dal “signor Lando”, come tutti chiamano il fondatore e presidente Artemio, classe 1935. Un gruppo che a fine 2022 ha presentato un fatturato di 632 milioni di euro contro 563 milioni di euro del 2021, con 15 punti vendita e 1.750 dipendenti. I punti vendita della catena sono distribuiti nelle province di Venezia (5), Padova (6), Treviso (3), Rovigo (1), tutti strategicamente vicine al centro di distribuzione di 40 mila metri quadrati di Cazzago di Pianiga. Perché una delle regole di questo imprenditore è proprio quella di servire rapidamente i punti vendita con prodotti freschi e di mettere a disposizione della clientela la più ampia gamma di merci. Per questo dedica tutte le mattine a discutere rigorosamente di prodotti e di prezzi, con l’occhio rivolto al cliente ed alle sue esigenze, con i fornitori.

«Che mi piace siano anche loro del nostro territorio» sottolinea Artemio, «perché anche chi lavora per i fornitori poi diventa nostro cliente: quindi bisogna avere attenzione a quelle piccole realtà produttive vicine di casa, senza privilegiare solo le grandi aziende produttrici».

«Segreti non ce sono» minimizza il figlio Leonardo, classe 1976 «se non quelli di comprare al miglior prezzo e poter quindi porre la merce sullo scaffale ad un prezzo interessante per il pubblico. Il nostro punto di forza sono i freschi ampi, il rapporto con fornitori locali, e i prezzi bassi tutti i giorni».

«Per questa ragione» gli fa eco Artemio «non produciamo volantini perché abbiamo prodotti in offerta sempre, non ogni tanto. E confidiamo, più che nella pubblicità, nel passaparola dei nostri clienti». E parla di un’azienda locale e familiare, partita nel 1963 dalla voglia di fare di un ragazzo terzo di dodici figli e rimasto orfano del padre troppo presto. «Dovevo darmi da fare per la mia famiglia, ma poi non ho fatto niente di eccezionale» sussurra con quella bonomia e umiltà che sono proprie solo dei grandi imprenditori.

Una grande famiglia perché, quando va in giro per i suoi super ed iper mercati, le sue donne ed i suoi uomini li conosce ad uno ad uno. Ora c’è il fiore all’occhiello di Mestre, dove si è realizzato il sogno di Artemio, il “signor Lando”, un sogno iniziato esattamente 60 anni fa. Non a caso il fondatore e mente della società, Artemio Lando originario di Sant’Angelo di Piove di Sacco (Pd) ripete le stesse cose da anni con tenacia ed entusiasmo. Gli esordi sono stati molto duri e condivisi con i fratelli: ambulante nei mercati dei paesi vicini, negozietto di “casoin” e poi l’azzardata e vincente acquisizione di un vasto terreno sito all’uscita del casello autostradale di Dolo-Mirano (Ve), su cui venne edificato il primo capannone adibito inizialmente a vendita all’ingrosso, e poi trasformato in supermercato al minuto.
Tutto è iniziato così

da STEFANO VIETINA per nordesteconomia e da nostro redazionale

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