Ecco perché l’entusiasmo di Riccardo D’Urso e dei suoi “Tesori d’Italia” è contagioso

Venerdì 31 marzo a Roma Riccardo D’Urso ha voluto ufficializzare l’avvio del cammino che porterà “Tesori d’Italia” in Giappone all’Expò 2025 a cui si sta lavorando da anni. Almeno da quando il Giappone, per studi, conoscenza della lingua e del popolo giapponese, è entrato nella sua vita già dai tempi degli anni universitari trascorsi all’Orientale di Napoli e vocati interamente allo studio del giapponese. Tesori d’Italia è così diventata la sua “creatura”: un’associazione, un progetto editoriale e culturale, un magazine, un camper, un marketing, un ponte, un sodalizio anche commerciale, un connubio tra due popoli che si conoscono e si amano da decenni per quanto posti agli antipodi geografici del globo. E allora, galeotto sarà il prossimo Expò che si terra proprio in Giappone nel 2025 attorno al quale Tesori d’Italia (ed il suo presidente) chiama a raccolta e riunisce imprese, associazioni, istituzioni, media, intellettuali e tanti altri…


di francesco de rosa


Sono già andati quasi tutti via dagli spazi assai accoglienti de “la Barcaccia” il locale gourmet che a piazza di Spagna in Roma è ritrovo e simbolo di buon cibo e di eccellenti prodotti italiani. Tutti invitati da Riccardo D’Urso presidente dell’Associazione Tesori d’Italia, un nome ed un programma, in occasione della fase più operativa iniziata da qualche mese e che, tra due anni, porterà il gruppo (aziende, imprese, luoghi del food e della innovazione, della tecnologia e della moda tutta del made in Italy) di Tesori d’Italia dritto in Giappone, lì dove vive uno dei migliori legami tra ambiente, economia, uomo, natura e territori.

Il Giappone delle poesie brevi, quello del linguaggio degli avi, della ukiyo-e e degli ikebana che mostra di sé tutto il fascino di cui è capace: un mondo fatto d’automatismi e rigore, di tecnologia e Intelligenza artificiale, di rispetto delle regole e di disciplina. Intanto Riccardo D’Urso a fine mattinata è raggiante d’entusiasmo che esprime negli abbracci donati e chiesti spontanei, a fine mattinata, a tutti i suoi più fidati compagni di percorso, ai suoi consulenti, ai partners che ha portato con sé. Un entusiasmo garbato, dai contorni nipponici, dallo stile riservato. C’è Gaetano Cola vestito di libertà e di aplomb, di creatività e di cialde che hanno dentro il suo caffè Cola. C’è Chiara Dolcini che ama e mangia con gusto, non a caso, tutti i dolci (e i dolcini) che sono rimasti sul tavolo. Nella sua Milano è una dei più bravi avvocati europei esperta in molte delle dinamiche giuridiche che fanno della internazionalizzazione un percorso prioritario. C’é Marco Poletti che ha inventato la sua “DNA” made in Italy, una mission ben oltre l’idea di una piattaforma da cui partire per arrivare ovunque nel mondo. Biagio Del Giudice è Ceo di Atoa e a Roma è arrivato su invito di Gaetano Cola dacché da caffè a caffè ha inventato una macchina per fare caffè rivoluzionaria che farà parlare di sé. C’è Michele Franzese, il “re” dei legumi e di tanti altri prodotti messi in scatola dopo essere venuti fuori da terre coltivate e curate. C’è anche Michele Piccolo fondatore dei supermercati Piccolo che in provincia di Napoli portano il suo nome e che di tradizione in tradizione fanno prelibatezze che saranno certificate da “Tesori d’Italia” nel viaggio che Riccardo D’Urso sta facendo in giro per l’Italia per scovare e certificare il vero e migliore made in Italy tra cibo, prodotti non food, moda e molto altro.

Alla “Barcaccia” i presenti ci sono arrivati dopo l’appuntamento vissuto nella Sala Nassirya presso il Senato della Repubblica dove tra le 11 e le 12 Riccardo D’Urso ha voluto riunire molti dei principali attori istituzionali, delle imprese e di tanti altri che hanno potuto vedere la presentazione del progetto e l’avvio ufficiale della fase più operativa. Marina AugelloAssociazione Vicina ha coordinato gli interventi. Di Gianluigi BenedettiAmbasciatore d’Italia a Tokyo che si è collegato dal Giappone, di Filippo Maria InvittiPresidente Associazione Vicina; di Antonello Aurigemma, Presidente del Consiglio Regione Lazio; di Elena Sgarbi, Commissariato Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka – Kansai; di Marco PolettiPresidente DNA Made in Italy. E poi in collegamento via Skipe Ando FumihidePresidente Balnibarbi Group; Agostino CoppolaPresidente ACIF – Associazione Italiana Cuochi in Francia; Thonio Lupo, Presidente Terra e Sapori.

Su tutti, e con tutti in perfetta sintonia, colpiscono l’entusiasmo e le parole di Riccardo D’Urso che ha lavorato per anni a questo progetto e che ora può entrare nella sua fase cruciale. Un progetto che nella visione di futuro agogna verso quel perfetto connubio tra due mondi distanti e diversi eppure vicinissimi. “Coordinato da un team italo-giapponese dislocato in Italia e in Giappone e sostenuto da una rete importante di partner di sistema, il programma prevede alcune macro e micro attività che si svolgeranno nell’arco dei due anni, con focus su Arte, Cultura, Ecosostenibilità, Enogastronomia e Turismo, oltre ad iniziative editoriali e convegni sul tema principale di Expo 2025 Osaka: “Delineare la società del futuro per le nostre vite”. Tra queste il tour delle 44 città/province italiane gemellate con le città/province giapponesi, il piano di Certificazione dei Tesori Italiani in Giappone, un evento dedicato alla Moda e al Design e diverse azioni di promozione mirata, in collaborazione con le Regioni e le Città italiane patrocinanti. Il programma, che parte dal Giappone e mira a estendersi a livello internazionale, interessa tutti i settori del Made in Italy e punta ad avere un Brand Ambassador per ogni area merceologica che ha il compito di essere capofila per l’intero progetto. A fare da apripista il Food, seguito da Moda e Design. Una particolare attenzione anche alle nuove tecnologie, essendo in fase di sviluppo il progetto nel Metaverso che consentirà agli utenti di vivere una duplice esperienza multi-sensoriale.

Ecco il reportage fotografico dell’evento

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