Svolta in Esselunga nel segno della famiglia Caprotti

di francesco de rosa |


Un gruppo in pieno sviluppo che conta ad oggi 25mila collaboratori senza includere l’indotto. Con una rete di 159 supermercati in otto regioni e un fatturato di oltre 8 miliardi. Esselunga è la storia di un’azienda italiana d’eccellenza diventata un modello nel settore del food e dei supermercati fondata, tra non poche difficoltà, nel 1957 da Bernando Caprotti, classe 1925 morto il 30 settembre del 2016 e rimasto al timone dell’azienda fino ad oltre 80 anni.

L’altro giorno, di 29 giugno, la svolta in Esselunga ha assunto i colori della stessa famiglia da cui è venuto alla luce l’azienda leader. Dopo quattro anni d’impegno intenso in azienda, con la sua presenza definita da tutti “costante e discreta” impegnata a disegnare le linee di sviluppo di Esselunga, al fianco del marito Francesco Moncada di Paternò, Marina Caprotti, 42 anni, già vicepresidente del gruppo dal 2017 e nel board dal 1996 è stata chiamata ad assumere la guida dell’azienda e quindi il management con le decisioni strategiche che riguarderanno il futuro della società. Sarà affiancata da Carlo Salza, in Esselunga dal 2002, undici anni da CEO prima dell’arrivo di Sami Kahale, l’ex manager di P&G che da gennaio 2020 gli è subentrato nel ruolo. Si racconta a caldo che sia stato proprio Salza, nominato nel luglio 2019 come presidente in pectore, ad invitare Marina Caprotti ad assumere un impegno così gravoso ma anche così entusiasmante di una presidenza che non è certo in Esselunga un ruolo formale. Lo si è fatto anche per rafforzare ancor di più il segno della famiglia Caprotti al timone del gruppo, chiamato a sfide importanti nella crescita della rete di supermercati. Risalta, senza dubbio, l’unanimità con cui il consiglio di amministrazione, convocato il 29 giugno di mattina a Milano, per delineare la nuova composizione del board, abbia voluto indicare in Marina Caprotti il nuovo presidente. Il riassetto societario delineatosi a marzo vede ora Giuliana Albera — seconda moglie del fondatore Bernardo Caprotti — e la figlia Marina proprietarie al 100 per cento di Esselunga dopo che i fratelli Giuseppe e Violetta Caprotti avevano ceduto una quota di minoranza pari al 30 per cento.

Il 2020 è iniziato pieno di sfide per Esselunga. L’impegno a conciliare, con la pandemia da covid, sicurezza e servizio alla clientela durante la fase più acuta dell’emergenza, si è affiancato ad un altro importante impegno: contribuire alla “tenuta” del sistema, se si pensa che le aree maggiormente colpite dal covid sono quelle sulle quali opera Esselunga. Si sono messe in campo lì, tra Lombardia e Veneto, donazioni e agevolazioni per le fasce più a rischio e gli operatori sanitari. Questa elezione di Marina Caprotti rappresenta per il gruppo parte una nuova fase, la realizzazione di un assetto societario chairo, di un progetto di crescita lineare che vorrà valorizzare il ruolo di Esselunga come gruppo di distribuzione ma anche del food se si pensa alle produzioni gastronomiche o alle eccellenze della pasticceria Elisenda. Intanto si confermano per Esselunga i record di redditività per metro quadro sanciti da ricerche indipendenti che hanno premiato il gruppo della famiglia Caprotti. Nel nuovo consiglio di amministrazione di Esselunga ci sono anche l’avvocato Vincenzo Mariconda, anch’egli nel ruolo di vicepresidente. Si sono confermati, inoltre, le presenze di Francesco Moncada di Paternò, di Sami Kahale, del Generale Carlo Gualdi, di Stefano Tronconi, Gabriele Villa e del Prefetto Paolo Francesco Tronca. Lorenzo Piaget, è un gradito ritorno nel CdA di Esselunga. Professionista esperto di tematiche fiscali e societarie già presente in consiglio di amministrazione dal 2010 al 2016 e nominato, all’epoca, dallo Bernardo Caprotti. La presidenza onoraria del gruppo resta nelle mani di Giuliana Caprotti Albera, la seconda moglie di Bernardo Caprotti.

I prossimi mesi saranno scanditi da nuove aperture previste sono a Montecatini, in Toscana e in piazze fino ad oggi mai toccate dalla catena come Genova, Mantova e Livorno. Il progetto dei negozi di prossimità con insegna LaEsse (due quelli aperti a Milano e altri seguiranno nel corso dell’anno) sono un altro capitolo da seguire assieme all’obiettivo di proseguire lo sviluppo dell’e-commerce che vede Esselunga impegnarsi in un ruolo chiave già da diversi anni. «Sono consapevole di quanto sia importante, per Esselunga – ha dichiarato a caldo Marina Caprotti ai media – continuare a offrire alle famiglie italiane qualità e convenienza, senza dimenticare temi come la sostenibilità e la lotta agli sprechi. Il nostro Paese, così come Esselunga, ha affrontato mesi terribili e ora deve ritrovarsi unito nei valori che lo contraddistinguono da sempre. Per me, da donna e da madre, è uno stimolo ulteriore a lavorare in questa direzione».

Nella foto (di copertina) Germana Chiodi, la segretaria, la spalla di una vita che aveva già avuto dieci milioni di euro in donazione e due quadri, che per la casa d’aste Sotheby’s valgono 200 mila euro l’uno. Accanto a lei Bernardo Caprotti e Marina, la figlia oggi presidente del gruppo Esselunga.

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