Si tratta del più lungo, ampio e profondo cataclisma economico finanziario che il mono contemporaneo, i mercati, le democrazie abbiano mai vissuto. Coinvolge le borse di tutto il mondo, il valore dell’oro considerato prima della pandemia bene di rifugio e quindi assai prezioso. In mezzo alla tempesta sono capotati i bond sicuri e il dollaro. Il cataclisma è su tutti i mercati e fa vacillare tutto. Si tratta di un evento che ha sovvertito tutti i riferimenti, ha fatto venir meno tutti i cardini più tradizionali che facevano muovere i mercati. Al 23 di marzo di questo 2020 è un lunedì che ha riaperto le borse sui mercati finanziari del mondo e non è andata a fatto bene. Sarà una settimana chiave per la tenuta dei listini dopo i provvedimenti delle banche centrali, i maxi piani di Stati e di governi messi sul tavolo. Tuttavia lo shock del coronavirus sui mercati finanziari continua a salire di livello come è accaduto oggi. Ne ha fatto le spese anche, e di nuovo, l’oro che aveva già dato segnali di cedimento dopo la fuga dal rischio degli investitori quando è stato venduto per fare cassa e compensare le perdite sull’equity. Nulla di più difficile oggi è provare fare previsioni sull’evoluzione di una pandemia che ha già mandato in blocco 35 Stati del mondo e chiuso dentro le case un miliardo di persone. Sono chiuse le fabbriche, i maggiori motori di propulsione del pianeta. Sono crollate domande ed offerte. Vi proponiamo qui, da questo tema in poi, il focus di Paolo Magri dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI). Vice Presidente Esecutivo e Direttore dell’ISPI, Paolo Magri è docente di Relazioni Internazionali all’Università Bocconi. È, inoltre, Segretario del Gruppo Italiano della Trilateral Commission e Membro dello Europe Policy Group del World Economic Forum, del Comitato Strategico del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Italia-Cina e dell’Advisory Board di Assolombarda. Un caso fortuito vuole che la città natale di Paolo Magri sia proprio Bergamo, una delle più colpite d’Italia dal coronavirus.