di francesco de rosa |
Più di 197 paesi del mondo per firmare la Convenzione Onu sui cambiamenti climatici ed aprire la “Youth4Climate”, tre giorni di discussione sul clima che si sta svolgendo nella città scaligera con la partecipazione di centinaia di ragazzi impegnati ad attrarre l’attenzione sull’ambiente. Un fitto programma con ospiti d’eccezione già dal primo giorno come lo è stata Greta Thunberg, volto simbolo della battaglia ambientalista ed eco-attivista pronta ad ispirare le idee che i ragazzi stanno facendo per arrivare al Pre-Cop Summit, la riunione ministeriale mondiale che si terrà anch’essa a Milano da giovedì 30 settembre a a sabato 2 ottobre e preparerà la Conferenza mondiale sul clima prevista a Glasgow dal 31 ottobre al 12 novembre prossimi. Ieri, martedì 28 settembre coni Greta Thunberg i riflettori si sono accesi come non mai a Milano sulla Youth4Climate. “Le nostre speranze – ha detto Greta – annegano nelle parole vuote dei leader che fingono di ascoltarci“. Greta Thunberg, della quale qui vi riproponiamo una parte cruciale del suo intervento, ha esposto a chiare lettere il pensiero di tanti giovani che rimproverano alla politica di essere inconcludente.
L’evento, chiamato Youth4Climate: Driving Ambition, è una delle tappe del cammino di coinvolgimento e partecipazione dei giovani alla causa climatica che prese avvio con lo United Nations Youth Climate Summit che si tenne a New York il 21 settembre 2019. Un appuntamento che si è arricchito di molti altri interventi oltre quello di Greta Thunberg come quello di Vanessa Nakate, la giovane attivista ugandese all’apertura della conferenza dei giovani sul clima Youth4Climate. Nakate che è stata molto apprezzata dai presenti non ha trattenuto la lacrime quando tutti si sono alzati in piedi per applaudirla. A consolarla c’era Greta Thunberg. I leader mondiali – ha detto Vanessa Nakate – “devono tirare fuori più fondi per aiutare le popolazioni dell’Africa che già oggi soffrono i danni maggiori della crisi climatica, nonostante questo continente emetta solo il 3% dei gas serra. Occorre dare più finanziamenti, oltre a quelli già promessi al 2020 e mai dati. È il momento che i leader mondiali ammettano di parlare e comincino ad agire. Devono mostrare il denaro ed ascoltare i paesi più colpiti“. Un momento cruciale del suo intervento lo riproponiamo qui di seguito.
Oggi, invece, mercoledì 29 settembre, un interessantissimo intervenuto lo ha tenuto il climatologo Antonio Navarra che ha portato dati, previsioni, preoccupazioni e qualche speranza. Lo scienziato è uno dei massimi esperti sui temi del clima e tra i più preparati a riempire di contenuti le previsioni fosche che si sono addensate attorno al clima. Presidente dell’Euro/ Mediterranean Center on Climate Change ha esposto nuovamente le sue preoccupazioni per il futuro al Youth4Climate di Milano. Uno scenario a tinte cupe ma anche qualche speranza attorno alla consapevolezza che i giovani stanno avendo sui temi dell’ambiente.
“Come sappiamo – ha detto Antonio Navarra oggi nel suo intervento – gli eventi meteo si fanno più intensi e frequenti. L’aumento del livello del mare è un problema serio e molto complesso. Noi sappiamo che per motivi fisici ha una modulazione spaziale molto alta: in certi punti si può alzare di più e in altri magari scendere”. “È fondamentale – ha proseguito – che continuiamo come scienziati a sviluppare strumenti che ci permettono di fare gli scenari di innalzamento nel Mediterraneo. La rilevanza per l’Italia è molto alta perché abbiamo una grande estensione costiera: posso tranquillamente prevedere che il problema dell’impatto del cambiamento climatico sulle coste e sull’economia delle coste sarà uno dei problemi centrali dei prossimi dieci-quindici anni“.