Covid-19, scelta l’app per tracciare i contagi: il suo nome è IMMUNI


di sabatino coppola | digital coach


Il Governo ha scelto l’App IMMUNI per il monitoraggio dei contagiati da COVID-19. La notizia è arrivata in tarda serata del 16 Aprile direttamente dal commissario Arcuri, un’azione dovuta per varare al più presto l’inizio della fase 2. L’azienda “Bending Spoons” che si occuperà del progetto, è un azienda italiana fondata nel 2013 da quattro ragazzi: Francesco Patarnello (presidente), Luca Ferri (consigliere delegato), Matteo Danieli e Luca Querella. La “Bending Spoons”, è una delle realtà più importanti al mondo come startup con un fatturato annuo di 90 milioni di euro (2019), il doppio dell’anno prima che era di 45,5 milioni di euro (2018) e dieci volte superiore a gli anni ancora precedenti di 9 milioni di euro (2017), dati che mostrano un significante progresso avuto nel corso del tempo. Questa società di occupa prevalentemente di App per lo sviluppo di benessere, fitness, sicurezza informatica, fotoritocchi e montaggio video abbracciando appunto, un utenza più ampia e variegata; non a caso la Bending Spoons è il primo sviluppatore europeo su piattaforme iOs ( Apple della famiglia Cupertino per intenderci) ed è fra le prime venti al mondo per download di App. A partire da luglio, scrive Starmag.it all’interno dell’azienda sono entrati con il 5.7% tre società, a cominciare da H14 di Eleonora e Luigi Berlusconi, figli di Silvio, Nuo Capital di Hong Kong e la StarTip di Giovanni Tamburi proprietari di OVS e Moncler.

L’App IMMUNI registrerà un diario clinico con l’anagrafica della persona, specificando malattie pregresse e farmaci abitualmente assunti. I dati rimarranno privati (si spera) e dovranno essere aggiornati quotidianamente se si presentano sintomatologie di qualche malattia.

IMMUNI non sarà obblicatoria, chi vorrà potrà scaricarla attraverso Apple Store per dispositivi iOs, oppure Google Play Store per dispositivi Android. L’iniziativa rientra nel Pan-European Privacy-Preserving Proximity Tracing (PEPP-PT), l’operazione punta a garantire il massimo livello di pravacy dell’utilizzatore, gestendo i dati in maniera assolutamente anonima. Molte sono le persone che vedono questa forma di “sorveglianza” come una
violazione dei propri diritti, ma la tecnologia, se usata con cognizione di causa, ha portato sempre benefici all’essere umano e quest’App, se rispetterà, e sicuramente lo farà, tutti gli standard di privacy vigenti ci potrà dare una grossa mano a farci uscire da quest’incubo sanitario e dalla “carcerazione senza reato” che siamo obbligati a scontare.

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