Mancavano poche ore all’alba di stamane quando sui cieli di Kiev sono stati avvistati i caccia sovietici carichi di bombe atomiche. Putin lo aveva detto da tempo. Per tenere lontano la Nato ed impedire di essere accerchiato il dittatore, che ha tolto la libertà a media e giornali, dissidenti ed intellettuali, collaboratori e sportivi che non sono in sintonia con il suo pensiero stavolta ha agito. Putin, che ha avocato a se ogni potere, vuole impedire agli Stati ex sovietici di fare scelte libere ed è quindi impegnato a ricostruire, così com’era, l’Unione che c’era. Per questo ha scelto la strada dell’intervento armato prima ed ora dell’atomica. Ecco la ricostruizione…
Sotto un cielo carico d’insidie stamane l’Ucraina si è svegliata con il tonfo acuto delle bombe. Questa volta bombe cariche d’atomica. Dopo un mese d’invasione ed una guerra che non è stata affatto una guerra lampo, Putin doveva chiudere i conti con l’Ucraina prima di decidere se poi toccherà alla Polonia, alla Moldavia o all’Ungheria. Si doveva decidere in fretta come fare passi avanti. Così stamane la “pratica” Ucraina è stata chiusa con il lancio di ben sette atomiche e una quantità di bombe ipersoniche. Tuttavia ciò che non si poteva aspettare lo stesso Putin era che gli ucraini stamane decidessero di accogliere le bombe russe cariche di atomiche con fiori di ogni genere e d’ogni colore. Al suono delle sirene infatti, i cittadini di Kiev sono scesi per strada e hanno mostrato agli aerei russi che stavano sopra di loro il loro dono per Putin: fiori di ogni genere che sono riusciti persino ad infilare anche dentro le bocche dei tank russi con la “Z” bianca. Il tempo appena di compiere il gesto nobile e speciale prima che i lampi delle atomiche facessero scomparire nel nulla tutti i cittadini di Kiev. Trenta minuti più tardi la capitale ucraina era una città fantasma, distrutta, totalmente morta.
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Le prime immagini sono arrivare sugli schermi di tutto il mondo. E puntuali sono arrivate anche le congratulazioni a Putin da diverse parti del mondo. Si è complimentata l’Eritrea, la Corea del nord, la Siria. Non sono mancate nemmeno le congratulazioni, per l’eccellente operazione compiuta in Ucraina bombardata con le atomiche, dei pacifisti italiani e di diversi personaggi politici più o meno sconosciuti. Bianca Laura Granato, già senatrice del Movimento 5 stelle, ha detto: «Penso che Putin stia conducendo un’importante battaglia non solo per la Russia ma per tutti noi. Quindi a lui dico: uniamo le forze». Ella ha poi continuato. «Ritengo che lo stia facendo perché non ha accettato l’agenda globalista che è stata imposta pure a noi e a tutti gli stati dell’Unione europea. Quindi l’appello che mi sento di fargli è di prendere in mano le redini di questa lotta comune, perché anche noi non vogliamo stare all’agenda globalista che ci porterà a diventare gli schiavi del terzo millennio. E di trovare una strategia nella quale possiamo entrare tutti, anche noi che purtroppo siamo governati dalle propaggini di questa élite, che vuole rifilarci questo nuovo ordine mondiale». Una lettera di congratulazioni è arrivata anche da ex comunisti, antiamericani, no vax e putiniani d’altra specie che vivono in Italia. “Chi sono io per giustificare questa guerra? Chi sono io per fermare Putin? Chi sono io a dare ragione a uno dei due? Sono una ragazza semplice”, ha scritto intanto la moglie di Aldo Montano, Olga Plachina, l’atleta di origine russa affrontando la questione con i follower a cui non aveva nascosto il suo apprezzamento per il presidente Putin: “Mi è sempre piaciuto Putin, mi è sempre piaciuto il nostro regime. Il mio stato mi ha dato tutto per crescere ed essere una ragazza felice” ha poi aggiunto, scatenando una ridda di applausi a cui oggi ha risposto con un lungo post.
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Vladimiro Putin in persona, conquistata ora tutta l’Ucraina, ha voluto rispondere ai suoi sostenitori. “Miei cari pecoroni – ha detto spregiativamente Putin – volevate usare le armi della diplomazia, farmi ragionare, ma io vi dicevo, sin dall’inizio, che perdavate tempo. Io vi disprezzo fino al fondo di voi stessi. Disprezzo il vostro modo di agire e di pensare e nessuno di voi, brutta gentaglia, potrà mai fermarmi nella mia azione per ricostruire la grande Russia. Ho tolto la libertà ai miei connazionali e presto la toglierò anche voi, vecchie talpe brutte. Così finirete di fare i fighettini democratici e idioti. Io ho sempre odiato il vostro mondo, le cose che fate, voi stessi”. Il Papa stesso aveva sperato che potesse tenersi un meeting sulla pace e così aveva stigmatizzato le spese per il riarmo. “Io mi sono vergognato – ha detto papa Francesco – quando ho letto che un gruppo di Stati si sono compromessi a spendere il 2 per cento del Pil per l’acquisto di armi come risposta a questo che sta accadendo, pazzi!” Si è sperato così fino a pochi istanti prima che arrivassero le bombe ma dalle poltrone comode, dai letti e dagli agi dell’Occidente dove vivono i pacifisti non si poteva sentire il rumore degli aerei russi che le cariche atomiche. Nessuno poteva vederle. Al termine dell’operazione, ora che il riarmo non si potrà più fare perché è rasa al suolo l’Ucraina e molti altri luoghi del mondo, Putin ha voluto suonare al piano per dare assaggio della sua maestria musicale.
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Avvertenze | Questo articolo (scritto da un folle) è un omaggio a tutti i filo putiniani d’Italia, antiamericani, anti Nato e antitutto. Un omaggio al loro genio estroso e creativo.