Covid 19, la seconda ondata che minaccia ancora il mondo

di francesco de rosa |


Ottobre 2020, non è ancora finito il mese ma la seconda ondata del covid 19 è già in fase inoltrata in tanti di quei posti del mondo che a primavera scorsa avevano affrontato la prima fase della pandemia che ha sconvolto il mondo. L’Irlanda è il primo Paese Ue a rientrare in isolamento, anche la Tunisia va verso il coprifuoco. Con i 12.982 contagi delle ultime 24 ore, l’Argentina ha superato il milione di casi di coronavirus. Lo ha reso noto il ministero della Salute a Buenos Aires. L’Argentina è il quinto Paese al mondo ad aver raggiunto quella cifra. L’ultimo rapporto delle autorità sanitarie ha indicato che i contagi da covid-19 da marzo sono ora 1.002.662, e che i 451 decessi dell’ultimo giorno hanno fatto salire il bilancio totale dei morti a 26.716. Le persone ricoverate in terapia intensiva, infine, sono attualmente 4.392, con una percentuale di occupazione dei letti del 64% sul territorio nazionale e del 63,2% nell’area metropolitana di Buenos Aires. Non troppo lontano da lì, gli Stati Uniti d’America stanno vivendo anche lì la seconda ondata e persino l’appuntamento delle prossime presidenziali è stato stravolto dalla pandemia. Ha colpito Trump e molti altri. Gli Stati Uniti restano in testa ai macabri bilanci (oltre 8,1 milioni di infezioni e quasi 220mila morti). L’India è seconda per numero di contagi (7,5 milioni) e terza per morti (114.610). Il Brasile terzo per contagi (5,2 milioni) e secondo per vittime (153mila). 

Nel continente africano è emergenza nazionale in Tunisia, dove il primo ministro Hichem Mechichi ha autorizzato tutti i 24 governatori del Paese a decretare misure di coprifuoco secondo le diverse esigenze, nei territori di loro competenza, dove si rende urgente e necessario il provvedimento. Secondo i dati al 17 e 18 ottobre sono stati registrati altri 2185 contagi (su 5689 test effettuati), che portano il totale delle infezioni confermate nel Paese nordafricano a quota 42.727.

In Svizzera l’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) conferma 8.737 nuovi casi di Covid-19 segnalati nel fine settimana con il totale arrivato a 83.159 dall’inizio dell’epidemia. Con altri 14 decessi il bilancio delle vittime sale a 1.837. I dati, precisa l’Ufsp, riguardano le cifre delle ultime 72 ore in Svizzera e nel Liechtenstein. In questa seconda ondata la Germania ha già registrato 47 morti e 6.868 nuovi contagi di Covid-19, contro i 4.325 del giorno prima quando però non c’erano tutti i dati dei land per un ritardo nella conta dei nuovi contagi. L’Istituto Robert Koch, «la cifra è nettamente più alta dei 4122 casi di martedì scorso». Appena quattro giorni fa la Germania aveva registrato il record assoluto dall’inizio della pandemia con 7.830 contagi accertati. Il totale dei casi in Germania è arrivato a 373.167, con 9.836 morti.

«So che c’è stanchezza, ma il virus ha mostrato che quando abbassiamo la guardia può tornare a velocità spaventosa, minacciando ospedali e sistemi sanitari», ha avvertito il direttore dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Nuovi record di contagi anche in Russia, con 15.982 nuovi positivi e 179 morti in 24 ore, mentre l’Iran non aveva mai contato tanti morti in un giorno, 337. In Europa, l’aumento senza eguali riguarda i casi settimanali, con oltre 900mila positivi in 7 giorni, quasi 180mila in più dai 740mila della settimana precedente. La seconda ondata della pandemia da coronavirus travolge l’Europa e non solo. L’impennata di nuovi casi, con cifre record mai raggiunte neppure all’inizio dell’emergenza tra marzo e aprile scorsi, è ovunque. La Francia si conferma l’epicentro della risalita della curva del contagio nel vecchio continente. Intanto molti governi, da quello irlandese a quello gallese, passando per quello polacco e e quello austriaco, stanno decidendo di ricorrere a nuovi lockdown, locali o nazionali, per arrestare la trasmissione di Sars-CoV-2. Per l’Organizzazione mondiale della Sanità l’incremento esponenziale delle infezioni è dovuto a errori sulla quarantena, soprattutto dei contatti dei positivi, la quale non sarebbe stata osservata per un periodo adeguato come ha dichiarato il direttore per le emergenza dell’Oms Mike Ryan. «Non è accaduto ovunque e in modo sistematico ma sono convinto che sia la principale ragione per la quale stiamo vedendo dei numeri così alti», ha aggiunto, precisando che nella metà dei 48 paesi dell’area Europa che fanno parte dell’Agenzia dell’Onu i casi di covid-19 sono aumentati del 50%. Ed è proprio sulla scorta dei suggerimenti dell’Oms, tragicamente erronei visto che si basavano sulla convinzione che solo i sintomatici contagiassero e che comunque gli asintomatici fossero in percentuale molto pochi che oggi sappiamo che è esattamente il contrario. Per questo i test sono molto più a tappeto. In Italia, da Milano a Roma, passando per Prato la comunità cinese teme la seconda ondata del coronavirus probabilmente più della prima. Lo scorso inverno nessun connazionale era stato trovato positivo, oggi i contagiati sono oltre 50. Per combattere il virus, i cinesi si armano di mascherina e si sorprendono dell’allergia degli italiani a indossarla. Rispettano il distanziamento, evitano di uscire e assumono 3 volte al giorno un miscuglio di erbe, rimedio della medicina tradizionale. Gli italiani temono un nuovo lockdown. La Lombardia e la Campania, dopo le 23 nel prossimo fine settimana vanno in coprifuoco. Quest’autunno ed il prossimo inverno si prospettano un duro banco di prova. Volti noti come la Pellegrino o la De Girolamo, giornalisti, medici, personaggi famosi raccontano la loro esperienza da covid. Qui è proprio Nunzia De Girolamo a riportare il suo contagio.

Intanto, si considera, ed è un piccolo sollievo, che nella prima ondata il sistema era palesemente non pronto (in Italia ma anche, come si è visto, nel resto del mondo), quindi la quota di malati non identificati da screening e tracciamenti è via via aumentata. All’orizzonte la speranza che già a dicembre possa arrivare un vaccino. O più probabilmente una cura efficace. Ma nulla di certo c’è in mezzo al senso più reale e prossimo di paura e di smarrimento che riprende spazio nelle società di mezzo mondo. Molti laboratori in diversi posti del mondo sono impegnati alacremente per arrivare al vaccino. E questo è l’unico punto fermo che abbiamo davanti.

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