La tutela dei soggetti fragili. In un convegno a Napoli le voci di un mondo da capire

Venerdì 23 giugno scorso presso l’Aula Giancarlo Siani del Consiglio Regionale della Campania un parterre d’eccezione ha proposto spunti e riflessioni sul mondo delle disabilità e sulla legge del “Dopo di Noi”. Rubricata come Legge 112 del 22 giugno 2016 recante “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare”, cosiddetta del “Dopo di noi”, il dispositivo legislativo ha introdotto per la prima volta nel nostro ordinamento specifiche tutele per le persone con gravi disabilità quando viene meno il sostegno familiare. L’obiettivo del provvedimento era quello di garantire la massima autonomia e indipendenza delle persone con disabilità, consentendogli, per esempio, di continuare a vivere – anche quando i genitori non possono più occuparsi di loro – in contesti il più possibile simili alla casa familiare o avviando processi di deistituzionalizzazione. Sette anni dopo la sua approvazione quanto realmente è stato fatto in Italia ed in Campania particolarmente per attualizzare quel nobile intento? Quanto altro ancora occorre e come si può procedere per attuarla nel concreto? A questi e ad altri interrogativi si è provato a rispondere in occasione del convegno del 23 giugno a Napoli.


di sara diotallevi


Di certo, tra i diversi impegni, alcuni dei quali davvero molto gravosi, che il Garante dei disabili in Regione Campania, l’avvocato Paolo Colombo, ha portato avanti in questi anni di mandato, quello di fare il “punto” su una legge che già nel 2016 si prefiggeva di aiutare non poco la vita dei disabili che restano senza supporti familiari non poteva prefigurare affatto l’evidenza di risultati che in molte parti d’Italia non sono ancora arrivati. La legge mirava in alto. I risultati concreti che ha determinato sono arrivati a tinte miste delineando un panorama che occorre ancora e molto capire. Per riuscire nell’impresa è arrivato in supporto l’input di mettere in piedi un convegno a più voci, da una delle Associazioni, “Meritocrazia Italia”, più attive e più impegnate sul territorio nazionale, ed in Campania particolarmente, davanti a temi complessi. Non a caso, recita l’abstract associativo, “in questo particolare momento storico di palese disaffezione sociale ed identitaria che affligge l’intera Nazione, la sfida che vogliamo cogliere è quella di proporre un progetto aggregativo fondato sulla valorizzazione del merito e dell’impegno sociale che sappia porsi a beneficio di tutti e non contro qualcuno, un contenitore che possa fungere da spazio concreto di dialogo costruttivo e propositivo e che possa rappresentare un laboratorio di idee e di progetti in cui far confluire tutti coloro che hanno una storia da raccontare, soluzioni da proporre, iniziative da segnalare od esperienze virtuose da condividere; in una parola, vogliamo ridare voce a l’Italia che Merita, perché siamo convinti che le energie del Paese siano elevate e di prestigio e che sia giusto offrire un messaggio di speranza e positività, mettendosi al servizio di chi ha molto da condividere ma che non riesce sempre a veicolare con la giusta cassa di risonanza, perché impossibilitato dall’assenza di adeguati mezzi e luoghi di rappresentazione mediatica”. Così venerdì 23 giugno 2023, a nome di Meritocrazie e del loro personale impegno associativo, si è fatta sentire la testimonianza, tra i momenti del saluto iniziale e con voce evidentemente emozionata, Rachele Arena, responsabile nazionale Dipartimento Pari Opportunità e Famiglia di Meritocrazia Italia e Coordinatrice di Meritocrazia Italia in Campania. Alessia Fachechi, responsabile nazionale di Meritocrazia Italia e docente di Istituzioni di Diritto Privato presso l’Università «Luigi Vanvitelli» della Campania è entrata nel vivo del tema subito dopo l’intervento, documentato e assai pregevole, del notaio Alessandro de Donato, presidente del Consiglio Notarile di S. Maria Capua Vetere che ha fornito non pochi dettagli. A garanzia di una platea e di un parterre estremamente documentato ed attento su ciò che si è realizzato della legge sul “Dopo di Noi” ci sono stati i saluti dell’avvocato Carmine Foreste che ha parlato anche a nome di Immacolata Troianiello, presidente Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli e di Angela Del Vecchio, presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Santa Maria Capua Vetere. L’avvocato e vice presidente Barbara Barbato ha portato, invece, i saluti del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nocera Inferiore.

Il convegno condotto dal “nostro” giornalista e scrittore Francesco De Rosa è stato introdotto dal Garante dei Disabili della Regione Campania Paolo Colombo che ha anche potuto raccogliere molti plausi circa il merito dell’iniziativa. Assieme alle voci, tra i saluti, la testimonianza di Michele Autuoro, vescovo ausiliare di Napoli e di Francesco Urraro, avvocato e componete dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio di Stato. Federica Marciano di Scala, avvocato civilista che, per prima, ha avuto il merito di sollevare il tema e di proporlo a Meritocrazie come al Garante dei Disabili ha portato tutto il valore di una testimonianza capace di raccogliere grande attenzione e plauso. L’intervento di Luigi Fabozzi, dottore commercialista a cui sono note il dato di numeri e le cifre del fenomeno disabilità hanno dato ancor più concretezza ad un panorama e ad una legge ambiziosa e complessa. Poco prima, Marina Rinaldi componente dello staff operativo della Dg delle Politiche Sociali ha fatto toccare con mano il lavoro che la Regione svolge attorno alla legge del “Dopo di noi”. Alla fine l’entusiasmo dei partecipanti, gli intervento dal pubblico e tra questi dell’avvocato Di Cataldo, responsabile nazionale di Meritocrazia Italia, hanno confermato la ottima riuscita di una iniziativa che è, senza dubbio e anche, un punto di partenza oltre che essersi prestata ad un bilancio il più veritiero possibile.

Nella foto sopra Paolo Colombo, Garante dei Disabili Regione Campania

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