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Non era affatto scontato ma, alla fine, è stato “un vero successo di pubblico e di critica” come la stessa Lucia Sforza, autrice del romanzo Scusate la follia ha definito la presentazione tanto attesa del suo libro tenutasi lo scorso 22 novembre, presso l’Università Vanvitelli nella cornice dello splendido palazzo Melzi che è in Santa Maria Capua Vetere. Nata a Maddaloni il 3 febbraio del 2003, Lucia Sforza, al suo esordio letterario, ha conseguito gli studi superiori di diritto ed economia politica presso il Liceo economico/sociale sociale di Maddaloni.
Dei romanzi appare il senso, quel filo rosso che lega protagonisti e vicende. Nei romanzi c’è dentro il vissuto e l’immaginazione, il tempo presente e la trama di quel che la vita detta imperio. Lo sa bene Lucia Sforza che già di per sé mette nella sua giovanissima esistenza la passione e l’imperio. Mai doma alla rassegnazione, cerca la trama delle cose che accadono. Così la protagonista del suo romanzo dal titolo Scusate la follia è insieme icona di lotta e d’utopia. Un adolescente alle prese con un padre alcolizzato che decide di scappare per rifugiarsi da suo fratello e dimenticare ogni responsabilità familiare. Così accade che dietro i passi di Luce, la protagonista del romanzo, ci sono i passi di Lucia intenta a racconta la sua terra con cifra letteraria di grande pregio, con la capacità di inglobare le tonte fosche e le sfumature. Disegna la mentalità di una Napoli difficile Lucia Sforza dentro i gesti e le scelte di Luce e sottolinea la solitudine e le difficoltà di chi deve, come la protagonista del romanzo, sempre combattere da sola.
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La storia si sviluppa attraverso un linguaggio psicologico giallo. Attenta ad ignorare i soliti termini banali, ne esce fuori una narrazione ispirata ai molti studi autodidattici dell’Autrice. Così nel racconto si sviluppano le vicende devianti della Napoli di ogni tempo, tutto il tempo e i luoghi unici che sanno confutare i luoghi comuni di chi vuole una città rassegnata e dolente, persino insolente capace di lamentarsi soltanto. E così nella storia del romanzo c’è l’avvocato Christian Mancini, uomo distinto e imperturbabile che sa dare un posto alle cose, che indirizza gli eventi, che supporta il coraggio. L’altra figura maschile è nell’orizzonte degli accadimenti di Luce persino un coetaneo. Si chiama Lawerens ed è un ragazzo che ha già fatto parte della vita della protagonista e che, come un anima gemella, ne continua a fare parte per tutta la storia, o almeno fino al suo omicidio da parte degli scagnozzi del fratello del padre di Luce, che ella stessa lo soprannomina con l’appellativo di “mostro”.
Per nulla scontata la trama del romanzo di Lucia Sforza appare quando l’autrice sconvolge la storia, lasciando i lettori col fiato sospeso, con un finale che cambia tutte le carte in tavola. Quando descrive l’amore in modo del tutto personale e lo disegna come l’unione di due metà, di due mondi diversi, imperfetti ma che sanno funzionare quando sono uniti. Lucia/Luce sa essere leggera nella narrazione eppure mai superficiale anche quando le chiedono se la protagonista del suo libro l’ha descritta come fosse lei e risponde “sì”. Persino riccia e dalle idee precise come lo è lei. Chi già lo ha letto ha trovato il romanzo di Lucia Sforza crudo, tagliente, vero e dalle mille emozioni. Una prima analisi che è venuta fuori anche nel corso dell’evento che è stato organizzato e fortemente voluto dall’ associazione studentesca Futura Vanvitelli a cui va il merito di aver fatto in modo che per la prima volta in una sala dell’Università Vanvitelli che è a Palazzo Melzi si svolgesse la presentazione di un libro scritto da una studentessa. Al tavolo dei relatori, oltre alla scrittrice ed autrice, c’era seduta anche Giusy Romano, giovane universitaria, che nel corso della presentazione ha letto alcuni capitoli del libro. Ha moderato l’incontro Domenico Iodice altro giovane studente e rappresentante del CDS. Non da meno, in platea c’era da segnalare, fra gli altri, la presenza della prof.ssa Pignata e di una folta rappresentanza del Dipartimento di Giurisprudenza con corso in scienze delle investigazioni e della sicurezza.
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